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Fotografia Subacqua – Il Giovedì Fotografico

fotografia subacqua

L’appuntamento dell’ultima settimana di Luglio del giovedì fotografico era dedicato alla fotografia subacquea. Per l’occasione erano stati invitati due massimi esperti del settore, David Novi e Andrea Gruppioni che oltre ad essere appassionati di fotografia sono anche sub esperti con alle spalle decine di immersioni in tutto il mondo.

Scattare fotografie subacquee non è così facile come scattare sulla terra ed anche un banalissimo scatto richiede molto più tempo prima che il dito affondi sul pulsante di scatto stesso. La difficoltà è dovuta sia alla pericolosità del mare e dell’ambiente sottomarino e sia perché ci troviamo ad operare in situazioni di buio e per un periodo limitato di tempo.

La serata è stata molto apprezzata dai soci del club, e i due esperti ci hanno mostrato dal vivo sia l’attrezzatura che usano per scattare le fotografie subacquee, composta da scafandri ermetici dove alloggiare la macchina fotografica e fari/flash dedicati, sia gran parte della loro collezione fotografica, con scatti realizzati sia in Italia, principalmente a Calafuria e all’isola della Capraia, sia nelle barriere coralline di Sharm El Sheik e del Madagascar.

La fotografia subacquea è un genere fotografico estremamente complicato. Eppure, sebbene sia intriso da tecnicismi, conserva dentro sé un qualcosa di incredibilmente affascinante: il gettare luce su di un mondo a noi sconosciuto, lontano nelle profondità marine ma al tempo stesso incredibilmente vicino alle nostre coste. Le difficoltà di tale disciplina non sono dettate solamente dall’ampio bagaglio teorico e tecnico necessario per ottenere uno scatto soddisfacente, ma anche da limitazioni e problematiche strettamente collegate all’ambiente in cui ci troviamo a fotografare: quello marino.
L’ambiente marino, infatti, è un universo a sé stante. Man mano che si scende di profondità la luce inizia a mutare, il suo spettro di colori farsi meno ricco: i primi a scomparire sono quelli del rosso da un metro di profondità, per poi arrivare intorno ai 20 metri in un luogo popolato dai blu cupi, dai verdi smorti, in conclusione da atmosfere eteree e quasi aliene. Scendendo ancora più in profondità, il senso di alienazione a quel punto diventa opprimente.

Ecco qualche foto realizzata da Andrea Gruppioni:

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Ed infine qualche foto di backstage durante la serata:

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